
Dopo la trasferta, un anno fa, in terra sicula, il Gran Consiglio NRT ha proposto la pazza idea di affrontare il primo, serio, trail di squadra in un’altra isola. Stavolta si rimane in Toscana, all’Isola del Giglio, da pochi visitata ed ammirata e soprattutto non pienamente consapevoli, tranne il nostro fuoriclasse Dommi, di cosa significasse gara trail.
Già la lettura del regolamento appare un rompicapo; si parla di semi autosufficienza idrica ed alimentare, wind stop, fischietto, scarpe da trail A5. L’acquisto di scarpe adatte, fischietti da arbitro, borracce, soft flask e camelbag sono gli argomenti più dibattuti e contrastanti in queste ultime settimane.
Il gruppo di sei che decide di partire però è d’accordo all’unisono soltanto su un punto: 8 bocce di vino, di cui 6 Bolgheri Montecucco, 1 boccia del contadino del Dommi da offrire come nostra abitudine all’albergatore, 1 Lagrein Riserva per il Coach, 1 Brunello di Montalcino per il dopo gara, 1 boccia di Rhum centenario, sigari cubani, salumi e formaggi calabri, pallone immancabile e canna da pesca e polpara… perché il nostro Vittorione promette moltitudine di pani, pesci e polpi.
L’ora della partenza è fissata per le 7:30 a casa Canale. “7:15 chi c’è c’è io parto”! Inutile soffermarsi sui messaggi intimidatori delle 7:00 del Dommi “mi sono appena svegliato” ecc… Canale ore 7:25, stranamente rilassato, esce ed in 2h15’ di viaggio, tra Ennio Morricone, cavallo di battaglia di ogni gara, i sei arrivano a Porto Santo Stefano come da tabellino di marcia giusto per la colazione al porto e imbarco.
Mare mosso, l’agognata travelgum non è stata prevista, il Coach assume diverse colorazioni dal verde, al giallo, al bianco cadavere ma dopo un’ora eccoci finalmente a Giglio Porto.
Le previsioni meteo nefaste della vigilia, il maltempo della notte precedente e alla partenza sembrano inverosimilmente sciogliersi al sole che batte sull’isola.
Bus destinazione Campese, base logistica alberghiera del gruppo NRT nonché punto di partenza ed arrivo della gara. Sono le 12 e tra una cosa e l’altra ancora il gruppo non ha brindato alla propria unione, amicizia e voglia di divertirsi.
La svolta della gita sia da un punto di vista enogastronomico che da un punto di vista economico finanziario, cash flow, business plan e chi più Master ha più ne metta, è stata proprio nella mancanza di un programma che faranno imbattere i sei, come per magia, da Zio Meino! Zio Meino, proprietario straordinario, ristorante, bar, musica a manetta sulla baia incantevole di Campese, sole a picco… pizze, crostini, gamberoni e soprattutto birre ghiacciate, tante birre ghiacciate!!! … e dopo partitone a calcio sulla sabbia, dove ognuno ha sciorinato le sue abilità pallonare, e tuffo nell’acqua azzurra, limpida e fresca.
La sera, visto il fallimento di Sampei – Vittorione, che tra polpara e canna da pesca era riuscito a far emergere dalle acque cristalline gigliesi soltanto un piccolissimo Nemo, i sei, impadronitesi della terrazza dell’albergo, che offriva un tramonto meraviglioso, si sono affidati alle ormai note squisitezze calabre del nostro Socio: salame calabro piccante, filetto di maiale arrotolato e formaggio, schiacciate, pizze e quattro bottiglie di Bolgheri Montecucco… Finita? Macchè… con l’arrivo del buio ecco spuntare il Rhum centenario del Doctor ed i sigari cubani di Vittorione… Tutto finito… domani si vedrà!
Il sabato, dopo una colazione pantagruelica, è trascorso nella scoperta dell’Isola… spiagge meravigliose, panorami mozzafiato, persone squisite e gentilissime, profumi stupefacenti, cibo ottimo, birre sempre belle ghiacciate. Consegna pettorali e briefing pre gara straordinariamente agevole e professionale ma il passaggio, mezz’ora dopo l’inizio, in mezzo all’antichissimo, piccolo ed affollato salone del Castello, del portacolori dell’NRT con capello fluente, sbarbato ed improfumato, per sedersi in prima fila è stato degno di nota.
Domenica mattina: la gara. E chi meglio di Vittorione poteva raccontare quanto successo.
Vittorione che da questa gara ne esce da vero vincitore dell’NRT, perché finalmente è riuscito ad esprimere una buona parte del suo enorme potenziale e spronato dai compagni di squadra e dalla giusta cattiveria agonistica piazza una bellissima zampata con il 21 posto assoluto in 3h15’25”.
“Mentre tutte le sveglie sono fissate intorno alle 6, quella del Grillo sembra essersi bloccata alle 4.
Grillo, sabato sera, in orario di ubriachezza molesta, con tanto di lancio del gatto al Sekko, dichiara nell’incredulità di Wallace, suo compagno di stanza, che per attivarsi la mattina ha bisogno di almeno 3 ore! Ma, Wallace, non di questo dovrà preoccuparsi, quanto della carambola di sfiga che lo travolgerà dal sabato sera.
La sua spavaldataggine all’attraversamento di un gattaccio nero, “Passo io”, gli portano a far cadere qualsiasi cosa! Eh si, sono circa le 22 del sabato e in perfetto clima gara si prepara l’attrezzatura! Il tecnicissimo gilet Salomon con tanto di borracce da riempire tassativamente sul letto, lo faranno dormire nell’umido avvinghiato al Grillo.
6:30 – Chi colazione più abbondante, brufen e sostanze varie non mancano mai, chi la famosa dieta del guerriero, siamo quasi pronti! Zaino in spalla, per diversi per la prima volta o quasi, si cala in clima gara. Tanta è la concentrazione che neanche la foto sulla spiaggia è ammessa, potrebbero entrare dei granellini insidiosi… Pensare che ci aspettano 27 km di Trail impegnativo! Grillo, Sekko, Wallace e Socio, si posizionano a ridosso del nastro di partenza, defilato di 5 metri il Coach, ancora più defilato The Doctor che lamenta fastidi alla gamba e al ginocchio! Un anno fa aveva da poco riniziato a correre dopo un tremendo infortunio ai legamenti del ginocchio! Onore a The Doctor!!!
Sekko marca stretto Wallace, ha da sempre dichiarato di voler correre a fuoco i primi 900 metri di salita su strada, che daranno accesso al single track, giungendo prima di Wallace, e da lí voler far ‘tappo’! Sono cazzate! 1..2..3 si parte! L’obbiettivo single track sfuma subito, Grillo, fila via come un fulmine insieme a ‘Checcacci spaccatutto’, non lo vedremo più! La sua sarà la solita grandissima, strepitosa, incontenibile gara da protagonista, che chiuderà in 3h01’56” all’11 esimo posto!!!
Prendendo di tacco tutti e mettendoci tutti in fila in un prima, durante e dopo gara da capogiro!!! Del resto non è solo il nostro Top Runner, è un Top Runner e punto! La domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: come sarebbe arrivato se avesse passato venerdì e sabato a riso, patate ed acqua?
Socio e Sekko giungono insieme al single track, Wallace 50 metri avanti. Inizia l’inferno! Percorso tecnico e molto muscolare! “Siamo partiti troppo forte…” Sono le ultime parole del Socio, Sekko sta bene passa avanti e non si gira più… L’avversario da battere è il numero 31 Wallace, sa che non lo batterà mai, ma solo l’idea di disturbarlo lo esalta, dietro però deve guardarsi da un Socio da cui ha preso sempre bastonate e dal Coach che è indiscutibilmente più forte ma non corre su un terreno a lui congeniale! La salita si fa dura e sul secondo strappo, ecco il miraggio Wallace …. è lì, lo prendo, lo mangio, eccomi, arrivo! Gli sono sotto, gli urlo di sicuro che sto arrivando, lo affianco, lo infastidisco, almeno spero, ma lui è tranquillo, non mi considera, “risparmia le energie la gara è lunga”, sono le poche parole che dice, “resti con il cerino in mano”! Ma Sekko sta bene, viene da 5 settimane di carico devastante, correndo praticamente tutti i giorni, una buona prestazione al Trail di Prato che lo esalta e lo rende sereno, e con un unico obbiettivo: i 100km del Passatore. I tre giorni di riposo lo hanno ricaricato e il fastidio del giorno precedente è praticamente sparito. I due salgono insieme, si passano e si ripassano, in lontananza si sente il Socio…”Vittorioneeeeee”, anche questo è un buon segno, non lo ho addosso ma è comunque vicino, ma dove sarà il Coach??? Potrebbe essere attaccato…il Castello è vicino, la foto prima di Wallace non ha prezzo, Sekko stacca 100 metri in vantaggio e c’è!
Dopo il Grillo, Vittorione primo al castello, primo al ristoro. Inizia la discesa devastante, Wallace come un gatto, tre balzi e recupera 100 metri e in 100 me ne prende 200!!! Incredibile, pazzo come un cavallo, scende e supera tutti, ha cambiato marcia. In discesa non ce n’è per nessuno! E siamo su una discesa tecnicissima! Discesa che costringerà The Doctor ad abbandonare la gara lunga per salvaguardare il ginocchio, e virare sulla gara corta; la sua sarà una buonissima prestazione 19 esimo assoluto e nono di categoria, nonostante l’abbia pure allungata! Doctor c’e!
Finita la discesa è finita l’idea di poter stare davanti a Wallace, sparito, lo intravedo dopo Giglio Porto a circa 400 metri di distanza, ci aspettano altre 2 discese così! Penso alla mia gara e ai due squali dietro! Il sigaro cubano marcio, il polpo desaperesido, il Barbera barlaccio… Sono già un bersaglio facile! Se mi ripassano sarà una domenica d’inferno! Si risale e questa volta, si sale da paura!!! Tra lastroni, in una specie di canyon scavato dalle acque, non si può che camminare, faccio gruppetto, corro a tratti e nel punto più impegnativo rivedo Wallace, sembra vicino, gli grido “Wallace ti prendooooo”. Si riaccende l’entusiasmo, sembra lì, ma son tutti sali scendi, forse è ancora più lontano di prima! Ci si avvicina al Faro di Capel Rosso, siamo al 18 esimo, al ristoro sono 27esimo! Forza! Si risale, ma non è così tragica come la dicevano, i tre con me, uno dopo l’altro cedono, io la corro tutta o quasi ed eccolo lassù!
Wallace sembra in crisi, cammina e corre a tratti, ma io corro sempre! Ne passo 4 e lo raggiungo, gli grido, lo affianco, provo a passarlo! Siamo insieme! Sembra un miraggio! Ma la strada spiana, siamo al 23 esimo chilometro, brummmm mi riprende 150 metri e inizia la discesa, sparisce di nuovo! Lungo la discesa su cui mi butto a 1000, incontro un trailer che mi dice: ” è appena passato un pazzo, ma come cazzo fate a scendere così???” Il tempo di dirgli che quel pazzo è Wallace della mia squadra e questo picchia una bomba tra i sassi! Altra posizione guadagnata! Lo calpesterei pur di riprendere Wallace! Ancora poco e saremo sulla strada! in lontananza un pennellone con le bacchette e 50 metri avanti di nuovo Wallace, bruuuummmmm siamo su strada mancano poco meno di 700 metri, troppi pochi! Brucio il pennellone e incredulo taglio il traguardo a soli 27 secondi da Wallace!
Sekko c’è 21° assoluto in 3h15’25” e Wallace 20° in 3h14’58”! Altri cento metri di salita e lo mangiavo vivo! Anche se Wallace ha fatto un drittone in discesa ed è arrivato al traguardo con braccia e gambe coperte di sangue! Seguiranno il Socio 35° assoluto in 3h39’55” ed il vecchio Coach 43° assoluto in 3h56’21”, entrambi su terreni a loro non congeniali!
Finita la gara, straordinaria, durissima, super tecnica ed ineguagliabile sia come tracciato che come panorami, profumi e natura … l’NRT dà il meglio di se stessa, come al solito, nel terzo tempo … birra a fiumi prima e vino e pesce dopo… mescolati con Zio Meino e famiglia, con altri trailer e con gli amici organizzatori impeccabili Pisani – Maggini, Costanzo, Bellinvia, Ferrisi.
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